Nuoro, considerata la Capitale della Barbagia, sorge su un altopiano dominato dal Monte Ortobene e circondato da vallate e catene montuose. La sua origine si fa risalire al periodo romano, quando le popolazioni sparse intorno ai nuraghi si rifugiarono in luoghi meno accessibili, incoraggiando dunque quel mito di inviolabilità e isolamento dell’area barbaricina. Grazie alla sua centralità geografica, Nuoro acquisii gradualmente la superiorità territoriale sui paesi del circondario fino a diventare capoluogo di provincia nel 1926.
Tra i viottoli dell’ antico quartiere di Santu Predu si trova Piazza Satta, con gli originali interventi artistici realizzati dall’artista oranese Costantino Nivola e dedicata al poeta nuorese Sebastiano Satta, esponente di spicco della cultura cittadina insieme allo scultore Francesco Ciusa, all’avvocato scrittore Salvatore Satta e alla scrittrice Grazia Deledda, nella cui casa natale è allestito il Museo Deleddiano, che conserva ancora intatte oltre le strutture, anche documenti ed oggetti appartenuti alla scrittrice premio Nobel per la letteratura (prima donna a riceverlo). Tappa d’obbligo è poi il Museo del Costume, le cui sale espositive ospitano capi di abbigliamento tradizionale, le maschere carnevalesche della Barbagia, gioielleria, tappeti, arazzi, pane e dolci. Per chi ama l’arte è invece consigliato il MAN, Museo d’Arte provincia Nuoro, con la sua collezione permanente dei migliori artisti sardi del XIX e XX secolo e importanti mostre temporanee di calibro internazionale.
Nella parte ovest della città sorge il Monte Ortobene, vero e proprio monumento naturale, le cui foreste sono spesso meta di escursioni per raggiungere diversi belvedere panoramici. Al suo interno la statua del Cristo Redentore, a cui è dedicata, nell’ultima settimana di agosto, la Sagra del Redentore, caratterizzata dalla peculiare sfilata dei costumi tradizionali isolani e il corteo dei fedeli, che dalla città raggiungono in processione la vetta del colle dove viene celebrata la messa ai piedi della statua. Nel monte è di rilevante interesse turistico la cosiddetta Sa conca, un suggestivo rifugio ricavato all’interno di un enorme masso di granito.
Ai piedi del monte invece si trova un interessante zona archeologica composta da varie domus de janas e necropoli risalenti al Neolitico ed Eneolitico. In cima si trova l’antica chiesa campestre di Nostra Signora ‘e su Monte e ai pendici il santuario Valverde e i ruderi delle chiese di Sa Itria e di Santu Jacu.
Con riferimento agli eventi, oltre alla già citata sagra del Redentore, riveste una grande importanza la manifestazione Mastros in Nugoro, tappa del più ampio evento Autunno in Barbagia. Durante questa manifestazione vengono esposto prodotti tipici e artigianali e si mette in scena Su Cojubiu Nugoresu, un rito antico in cui si celebra il matrimonio in costume tradizione.
Sono poi feste molto sentite quella della Madonna delle Grazie, celebrata il 21 Novembre e la festa di Sant’Antonio, il 16 e 17 gennaio, durante la quale, i quartieri organizzano grandi falò nelle piazze e offrono ai cittadini fava e lardu, vino e pane carasau. Per quanto riguarda la gastronomia, la cultura barbaricina offre diverse varianti dei tipici prodotti della cucina sarda molto gustosi. Tra le specificità del luogo è imperdibile Su filindeu, una pasta formata da sottili fili sovrapposti tra loro, fatti con grande maestria tradizionalmente dalle donne del luogo, utilizzata per le minestre. Questa pasta è considerata una delle più rare al mondo. Altro piatto molto importante della tradizione gastronomica nuorese è s’aranzada nugoresa, un dolce prelibato preparato con scorza d’arancio candita al miele e con mandorle.