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Tempio Pausania, borgo di Gallura

Tempio Pausania, importante località  gallurese per l’estrazione e la trasformazione del sughero e del granito, a cui è dedicato anche il museo delle macchine del sughero, presenta un’architettura composta da palazzotti in blocchi di granito con marcate similitudini ai centri del sud della Corsica. Posta ai piedi del monte Limbara, offre un paesaggio naturalistico ricco di laghetti e la sua vegetazione varia dalla macchia alta e impenetrabile alla pianura incolta in prossimità della cima del monte. 

Proprio qui, dalle sorgenti granitiche di Rinaggiu, sgorga un’acqua oligominerale fredda povera di minerali e impurità che è un vero elisir di benessere. Una passeggiata fino alle fonti e un buon bicchiere d’acqua di Rinaggiu e sarete entrati nel magico mondo terapeutico dell’isola della longevità.

Le origini di Tempio Pausania risalgono al periodo romano, si dice che la città  sia stata formata dall’unificazione delle due stazioni di Gemellae e Templum. Il nome di Tempio compare per la prima volta nel 1173, in un accordo stipulato tra il vescovo di Civita e la città  di Pisa. 

Durante l’anno, la città attira numerosi turisti per il Carrasciali timpiesu, il carnevale tempiese, una festa che raccoglie ogni anno moltissimi visitatori, si fa  risalire all’epoca pre-romana in quanto vi compare la figura di Giorgio, divinità alla quale venivano offerti sacrifici nel corso di riti finalizzati ad ingraziarsi i suoi favori. Oggi Sua Maestà  Re Giorgio viene rappresentato con un pupazzo, icona di tutti i mali della città  e della vita. La storia narra che per sei giorni, Sua maestà  viene osannato, onorato e adorato, ma il martedì¬ grasso, il re, colpevole di tutto, viene processato e bruciato sulla pubblica piazza, ripetendo così l’antico rito del fuoco che preannuncia la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera. Fra le antiche tradizioni carnevalesche tempiesi si ricorda anche Lu Palu di la Frisgjola, palio in cui i cavalieri al galoppo devono prendere una frittella lunga, la frisgjola, tenuta a penzoloni da una ragazza mascherata affacciata ad un poggiolo. Secondo la tradizione, se il cavaliere riusciva nell’impresa poteva trascorrere la serata in compagnia della ragazza.

Molto importante la tradizione gastronomica del paese, i cui piatti imprescindibili sono: sa suppa cuatta o zuppa gallurese, piatto probabilmente medievale i cui ingredienti sono il brodo di pecora, il pane e il formaggio di gusto intenso e godurioso; gli acciuleddi, l’uriglietti e frisgioli longhi, tutti dolci tipici del carnevale; e, i chiusoni, gnocchetti conditi con sughi ricchi di cinghiale o con salsiccia. Rinomata è anche la tradizione enologica, infatti Tempio Pausania ha dato origine ad alcuni dei vermentini e moscati più apprezzati dell’isola. 

Il territorio è ricco anche di attrazioni culturali, al centro del paese si trovano la cattedrale di San Pietro apostolo, la spagnoleggiante Nostra Signora del Pilar e le storiche chiese di Sant’Antonio, del Purgatorio e di San Giuseppe. Nel comune è poi presente Piazza Faber, al cui centro si trova un’installazione ideata dal famoso architetto Renzo Piano, intitolata al cantautore italiano Fabrizio De Andrè che visse a lungo nella tenuta dell’Agnata e che molte volte espresse il suo amore per il territorio sardo.

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Realizzato con ♥ da Fare Digital Media – Crediti foto Franco Cerniglia, Ettore Cavalli